Istituto A.M. Enriques Agnoletti
Sesto Fiorentino (FI)
L’intervento ha previsto la demolizione del vecchio edificio e la ricostruzione dell’attuale in altro sito. Gli elementi architettonici di maggior pregio del nuovo edificio si caratterizzano per la qualità dell’illuminazione naturale, il rapporto tra l’interno e l’esterno, la distribuzione innovativa del connettivo e l’isolamento acustico. La progettazione si è basata sul principio fondante dell’architettura di Rosan Bosh, secondo cui è necessario caratterizzare gli spazi pensandoli già arredati.
Perché si è sentito il bisogno di intervenire sugli ambienti di scuola?
Con il tempo, la comunità scolastica dell’IIS Agnoletti (Liceo Scientifico, Liceo Matematico, Liceo delle Scienze applicate e Liceo delle Scienze umane) ha iniziato ad avvertire la necessità di imprimere un cambiamento alla didattica e di riferirsi ad ambienti nuovi e più ampi. In particolare, il bisogno era quello di disporre di uno spazio classe più flessibile, dove ogni aula potesse essere contraddistinta da strumenti specifici per il lavoro delle singole discipline funzionale alla sperimentazione DADA (Didattiche per Ambienti di Apprendimento).
Oltre a questo, il dipartimento di italiano aveva avanzato la richiesta di predisporre una biblioteca diffusa. Al di là dell’aula, la comunità sentiva l’esigenza di una scuola dove tutti gli spazi potessero essere vissuti, in momenti diversi della mattina e del pomeriggio. Nella scuola oggetto di demolizione, tali spazi non erano disponibili ed erano gli stessi studenti e studentesse che ne facevano esplicita richiesta, ad esempio, per lavorare da soli al pomeriggio.
Qual è la valenza innovativa del progetto di ripensamento degli ambienti?
L’intervento ha previsto la demolizione del vecchio edificio e la ricostruzione dell’attuale in altro sito. Gli elementi architettonici di maggior pregio del nuovo edificio si caratterizzano per la qualità dell’illuminazione naturale, il rapporto tra l’interno e l’esterno, la distribuzione innovativa del connettivo e l’isolamento acustico. La progettazione si è basata sul principio fondante dell’architettura di Rosan Bosh, secondo cui è necessario caratterizzare gli spazi pensandoli già arredati.
Come è stata condotta l'azione di progettazione partecipata?
All’inizio del 2017, la Città Metropolitana di Firenze ha contattato la Dirigenza della scuola con un progetto di rifacimento dell'edificio. Nel frattempo, le iscrizioni al Liceo Agnoletti stavano iniziando ad incrementare in seguito al rinnovamento della didattica che era già in corso quando la comunità scolastica occupava la scuola oggetto di demolizione. Questo aveva gradualmente reso l’Istituto più attrattivo e ne aveva consolidato la visione educativa sul territorio. La Dirigente e lo staff, anche alla luce dell’introduzione di tali processi di innovazione, erano entrate in contatto con alcune idee di Avanguardie educative (i “Laboratori del Sapere” e le “Aule laboratorio disciplinari”) e con il ripensamento degli spazi declinati nel Manifesto 1+4 di Indire. Alla luce di tali riflessioni, la Dirigenza e lo staff hanno avanzato alcune richieste di modifica del progetto che i Referenti di Città Metropolitana hanno accolto con favore.
AMBIENTI E ARCHITETTURE
Come sono organizzati gli spazi comuni interni?
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Lo spazio si snoda intorno all’agorà diffusa che collega tutti gli ambienti (laboratori, ambienti didattici, ambienti sociali e spazi plenari) allargandosi per creare un grande ambiente informale con zone di incontro, angoli di lettura, aree di lavoro per il piccolo gruppo.
Una apertura dell’agorà diffusa forma una grande piazza interna dotata di gradoni con la funzione di sedute. Questo ambiente accoglie tutta la comunità scolastica ed è soprattutto utilizzato dagli studenti nell’intervallo tra le lezioni così come nel tempo libero, ad esempio a conclusione delle attività didattiche della giornata.
Al primo piano il connettivo si presenta sotto forma di agorà diffusa e ospita numerosi ambienti, tra cui uno spazio per la discussione (‘conversation space’), la biblioteca e microambienti per lo studio e la lettura pensati per il lavoro autonomo individuale e di gruppo.
Come sono organizzati gli spazi comuni esterni?
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Gli spazi esterni, nell’a.s. 2022/23, sono in attesa di ottenere l’agibilità per poter essere utilizzati come aula all’aperto e agorà. Su un cumulo di terra ottenuto dai materiali di recupero generati dall’intervento edilizio sono state apposte delle pietre in maniera tale da ricreare una gradinata simil agorà esterna. E’ in progetto anche la realizzazione di un percorso di fitness con attrezzi fissi .
Come sono organizzati i laboratori e gli spazi esperienziali?
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Gli ambienti didattici hanno dimensioni variabili per adattarsi ad esigenze diverse e poter ricavare ambienti laboratoriali aggiuntivi in caso di bisogno. In particolare, gli spazi esplorativi ampi e attrezzati e rappresentano un aspetto rilevante della scuola che ha voluto laboratori in grado di conciliare momenti teorici e attività di osservazione, manipolazione e sperimentazione.
E’ presente lo spazio dibattiti caratterizzato da una tribuna che fronteggia il tavolo dei relatori. Molti di questi ambienti sono delimitati da pareti trasparenti che conferiscono ampiezza agli stessi, maggiore profondità di sguardo e una totale leggibilità dei processi in atto.
Come sono organizzati Gli spazi quali mensa, palestra,auditorium, ecc?
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Lo spazio si snoda intorno all’agorà diffusa che collega tutti gli ambienti (laboratori, ambienti didattici, ambienti sociali e spazi plenari) allargandosi per creare un grande ambiente informale con zone di incontro, angoli di lettura, aree di lavoro per il piccolo gruppo.
Una apertura dell’agorà diffusa forma una grande piazza interna dotata di gradoni con la funzione di sedute. Questo ambiente accoglie tutta la comunità scolastica ed è soprattutto utilizzato dagli studenti nell’intervallo tra le lezioni così come nel tempo libero, ad esempio a conclusione delle attività didattiche della giornata.
Al primo piano il connettivo si presenta sotto forma di agorà diffusa e ospita numerosi ambienti, tra cui uno spazio per la discussione (‘conversation space’), la biblioteca e microambienti per lo studio e la lettura pensati per il lavoro autonomo individuale e di gruppo.
Com'è organizzato l'ambiente didattico della classe?
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Le aule sono dotate di schermi digitali, superfici scrivibili, pannelli espositivi e ripiani portaoggetti che permettono di sfruttare in modo diverso le varie parti della parete durante le attività didattiche. Non esiste più la cattedra tradizionale: la sostituisce un tavolo circolare, a disposizione del docente, utilizzato per momenti collaborativi con gli studenti; la lezione viene quindi svolta adottando un approccio condiviso e non più secondo modelli di insegnamento di tipo trasmissivo. Di fronte alle aule sono spesso allestite delle aree informali con divani e sedute morbide, utilizzabili come aule plus e/o come cluster.
Al primo piano si trova lo spazio per la discussione di gruppo costituita da una tribuna con ampi gradoni che rappresenta elementi di una piccola agorà utilizzabile da un gruppo classe per lo svolgimento di attività disciplinari, progetti o presentazioni. Lo spazio può essere utilizzato per attività interclasse o per riunire gruppi di piccola-media dimensione in occasione di presentazioni o discussioni con esperti esterni.
Quali arredi innovativi sono stati acquistati?
VISIONE EDUCATIVA
Qual è la visione educativa che ha ispirato il progetto?
Il concetto di apertura caratterizza pienamente la visione pedagogica della scuola, in termini di apertura al nuovo, al cambiamento e al miglioramento continuo dei processi di insegnamento-apprendimento in un contesto formativo stimolante ed efficace per studenti e docenti.
La visione pedagogica dell’Istituto ha iniziato a delinearsi prima della costruzione del nuovo edificio scolastico. Da tempo è stato avviato un percorso di innovazione della didattica, dei modelli valutativi e per la formazione continua.
I processi di insegnamento-apprendimento si focalizzano sulla didattica laboratoriale di stampo costruttivista e sull’uso di tecnologie per un apprendimento significativo. L’Istituto fa parte del movimento delle “Avanguardie Educative” promosso da Indire ed è capofila per l’Idea “Laboratori del sapere”, un approccio didattico che, intervenendo sia sulla dimensione metodologica che su quella curricolare, propone esperienze e situazioni-problema con l’obiettivo di favorire un apprendimento attivo, la motivazione degli studenti e l’approfondimento disciplinare.
L’Istituto è rappresentabile come una comunità di pratica nella quale i docenti sono costantemente impegnati nel confronto e nella condivisione di conoscenze e competenze per la costruzione di percorsi curricolari sui nuclei fondanti delle discipline, per la sperimentazione didattica e di nuovi strumenti di valutazione. Il modello di formazione continua adottato è quello della ricerca-azione basato sulla documentazione dei percorsi secondo i modelli standard della scuola, LSS (Laboratori del Sapere Scientifico) e INVALSI. Questi modelli prevedono la documentazione di tutte le fasi di realizzazione di un percorso di apprendimento-insegnamento, l'uso di strumenti quali diari di bordo (sia degli studenti che dei docenti) e osservazioni reciproche tra insegnanti.
Come l'architettura supporta la visione educativa?
La scuola favorisce la ricerca e la sperimentazione didattica volte al miglioramento degli apprendimenti degli studenti attraverso la ricerca-azione, la formazione tra pari, la collaborazione con Università, Indire, Regione Toscana, esperti esterni. L’architettura favorisce il confronto, lo scambio e la collaborazione tra docenti sia negli ambienti formali (ad esempio gli ambienti per le STEM) sia negli ambienti informali diffusi.
Gli ambienti flessibili, ben attrezzati, pensati per la DADA, favoriscono una didattica basata sul modello costruttivista di tipo laboratoriale, atto a potenziare tutte le discipline.
Uno dei percorsi volti all'innovazione riguarda l'adozione di metodologie di insegnamento/apprendimento diversificate, di tipo attivo partecipativo, funzionali sia alla didattica in presenza che a distanza, volte alla promozione di un pensiero critico e creativo. In particolare, nel biennio, si privilegiano attività di gruppo, problem solving, metodi cooperativi, percorsi di ricerca. La possibilità di operare in continuità tra l’aula e il connettivo favorisce un’azione didattica di questo tipo, personalizzata e partecipata.
L’organizzazione dell’Istituto è pensata in alleanza ed interazione funzionale con la famiglia e l'extra-scuola, per la realizzazione di progetti e attività in collaborazione con enti locali ed enti esterni protagonisti nel mondo della cultura, dell’università, della ricerca e con le associazioni civili e sociali impegnate nel territorio. Gli spazi comuni e gli spazi attrezzati (auditorium, palestra, laboratori) favoriscono l’uso della scuola oltre l’orario scolastico sia per semplici attività di studio (la scuola si fa carico del tempo extra-scolastico e sopperisce in alcuni casi alle difficoltà delle famiglie) sia per progetti con enti esterni, enti di ricerca etc.
Come vengono vissuti e utilizzati i nuovi ambienti?
Gli spazi attigui alle aule sono utilizzati in orario curricolare per consentire il lavoro in gruppi o percorsi personalizzati sulla base dei bisogni formativi dei singoli studenti, i quali possono lavorare in autonomia o con la guida di un docente. L’organico dell’autonomia, infatti, viene sfruttato anche per le compresenze dei docenti allo scopo di favorire il lavoro in piccoli gruppi. Durante la lezione di inglese, per esempio, questo tipo di organizzazione è stata funzionale per coinvolgere nella conversazione il maggior numero possibile di studenti.
Gli spazi comuni diffusi nel connettivo sono molto utilizzati anche nel pomeriggio: gli studenti possono trattenersi sino alle ore 19.00 per studiare in autonomia da soli o con i compagni, per partecipare allo studio assistito con i docenti e anche per attività di peer tutoring che gli studenti delle classi quarte rivolgono agli studenti del biennio. Queste attività si integrano a molte altre attività extra-scolastiche quali il coro, l’orchestra, il teatro, le attività sportive, i progetti sulle STEM, etc.
Con la nuova organizzazione dell’orario e degli spazi i docenti usano più spesso i laboratori scientifici e le aule attigue e questo favorisce la collaborazione e una maggiore sintonia di approccio didattico. I docenti dispongono di uno spazio dove ritrovarsi e progettare insieme: questo ha contribuito a generare un miglioramento della didattica e ad una maggiore uniformità di impostazione.
Sono stati notati degli utilizzi diversi degli ambienti rispetto a quelli "previsti"?
La caffetteria è un ambiente molto apprezzato dagli studenti, anche per studiare.
L’auditorium è uno spazio flessibile ed è utilizzato in modo diversificato: rappresentazioni teatrali, concerti, seminari e conferenze, proiezioni di film, riunioni allargate di docenti, attività didattiche che coinvolgono più classi o che necessitano di molto spazio ad esempio per realizzare circle time.
L’agorà principale, posta al piano terra, è spesso utilizzata per le riunioni del comitato studentesco.
Il forum degli studenti è stato realizzato in modalità diffusa per cui sono stati utilizzati tutti gli ambienti per ospitare le varie attività svolte in parallelo.